Materiali, memoria e casa
Questi materiali, apparentemente modesti ma ricchi di narrazione, provengono dal Ridley Road Market, situato sotto lo studio di Maciver e vicino alla sua casa nell’East London. Questo iconico mercato di strada londinese ha accolto nel tempo numerose comunità diverse ed è oggi noto per i negozi di parrucchieri afro-caraibici e le bancarelle di cibo, rappresentando un nodo vitale della cultura britannica nera e della vita quotidiana.
Riflettendo su questi materiali, Maciver osserva: «Mi interessano i piccoli scambi quotidiani e domestici, le negoziazioni silenziose e le molte persone sconosciute lungo le rotte storiche del commercio che hanno reso possibile per me tenere in mano una banana coltivata a migliaia di chilometri di distanza, capace di offrirmi il sapore di un’altra casa». Le sue parole ci invitano a considerare le molte mani e le molte vite — passate e presenti — che confluiscono negli oggetti che tocchiamo e nelle esistenze che costruiamo, tracciando connessioni che attraversano tempo e spazio.
La sua pratica ha da tempo intrecciato arte, design, moda e spiritualità, raggiungendo un pubblico ben oltre i confini delle gallerie tradizionali. I suoi murales e interventi pubblici, dal Bowery Wall di New York alle installazioni alla Tate e a Somerset House, l’hanno resa una delle artiste più riconoscibili della sua generazione. Il suo lavoro dialoga spesso con lo spazio pubblico, interrompendone o riformulandone la percezione, introducendo messaggi delicatamente sovversivi e colori audaci in contesti spesso segnati da un forte peso istituzionale o storico.