Architetture, identità e futuro

Presentando questo nuovo corpus di opere al Wellington Arch, monumento storico un tempo concepito come porta d’ingresso a Londra, l’artista invita a riflettere su come questo simbolo del passato britannico possa oggi entrare in relazione con le molte identità e storie che plasmano il Paese contemporaneo. L’Arco, progettato per rappresentare la vittoria militare e l’influenza globale della Gran Bretagna, è un richiamo all’autorità e all’orgoglio nazionale. Eppure, sulla sua sommità si trova una statua dell’angelo della pace che discende su un carro di guerra, un’immagine che suggerisce con delicatezza la complessità del potere e la speranza di una possibile riconciliazione.

Questo contesto apre uno spazio di riflessione non solo sull’eredità imperiale britannica, ma anche sulle storie intrecciate di migrazione, commercio e scambio culturale, offrendo una visione più ampia dell’influenza che include l’ordinario e l’invisibile. In questo modo, l’artista si chiede se l’impatto globale della Gran Bretagna possa essere celebrato anche attraverso narrazioni che si allontanano dalla conquista per avvicinarsi alla resilienza, alla memoria condivisa e al lavoro quotidiano del costruire insieme una casa.

Hannah Rose Thomas presenta un nuovo ritratto, Nasreen, a Grace Farms, nell’ambito della mostra in corso With Every Fiber: Pigment, Stone, Glass, che propone approcci innovativi all’approvvigionamento etico e dimostra come pratiche di lavoro eque nel settore delle costruzioni siano concretamente alla nostra portata.

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